Bridge e l’area perinatalità, un ponte per combattere lo stigma

Un’emergenza nell’emergenza. La pandemia da Covid-19 ha influito negativamente anche nell’ambito della salute mentale perinatale. Lo dicono i numeri del Network Italiano per la Salute Mentale Perinatale, di cui fa parte, con la dott.ssa Rossana Riolo, anche l’ambulatorio “Genitori senza depressione” del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ulss 8 Berica.

Il fenomeno

I dati nazionali, pubblicati sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, parlano di un incremento, dall’11,6% del 2019 al 25,5%, tra il novembre 2021 e l’aprile 2022, del numero di donne con un rischio di depressione nel periodo perinatale.

“Nella relazione nazionale – spiega la dott.ssa Riolo – sono confluiti anche i nostri dati, che sono molto significativi. Dal 2021 ad oggi, l’ambulatorio ha incontrato 190 persone (il 90% donne e il 10% uomini) con problemi sorti in correlazione al periodo della gravidanza o al post partum: nelle donne soprattutto ansia, inappetenza, insonnia o un senso di inadeguatezza o incapacità; negli uomini, che tendono a non sviluppare sintomi depressivi ma a somatizzare (frequenti ad esempio i mal di schiena e i mal di testa), dipendenze da gioco, da internet o un improvviso e ossessivo interesse per la pratica di sport e attività rischiose”.

“Per quel che riguarda le donne – continua la dott.ssa Riolo – l’80% delle segnalazioni di casi che necessitano di un aiuto proviene direttamente dalle ostetriche e, quindi, dalle strutture ospedaliere. Per tutte le altre donne e per gli uomini risulta spesso difficile superare lo scoglio, e quindi lo stigma, di chiedere aiuto ad un servizio ospedaliero. Ed è qui che entrano in gioco le associazioni, come nel caso di Kairos Donna”.

Kairos Donna e il rapporto con Bridge

Nata nel 2015 proprio su impulso della dott.ssa Riolo, che ne è stata presidente fino al 2021, quando alla guida dell’associazione è subentrato il dott. Vincenzo De Franchis, Kairos Donna è partner del progetto “Bridge e housing sociale”. È formata da specialisti della salute mentale e da operatori dei settori della perinatalità che, attraverso uno sportello online di ascolto attivo su tutto il territorio nazionale, offrono uno spazio informale, ma assolutamente qualificato, cui si può accedere per il primo incontro gratuitamente e per i successivi due tesserandosi come socio al costo di 20 euro.

“Lo scopo è di aiutare le persone a casa – sottolinea la dott.ssa Riolo –, perché spesso, se il disturbo viene individuato precocemente, bastano soltanto tre colloqui per individuarlo e dare subito un aiuto concreto, a volte anche risolutivo. In caso contrario, la persona viene indirizzata ai servizi territoriali, per continuare il percorso di cura”.

“Il rapporto con Bridge – afferma il presidente di Kairos Donna – nasce dall’esigenza di creare appunto un ponte di dialogo tra il territorio e i servizi. Le mamme e i papà che si rivolgono a Bridge, e quindi a Kairos, sanno di poter contare su una prima forma di intervento, che può dare risposte, indicare soluzioni e soprattutto fungere da filtro e ponte, e su specialisti che sono eventualmente in grado di orientare al servizio più adeguato al proseguimento della terapia. La prossima frontiera, per lo staff di Kairos, dovrà essere quella della formazione per nuovi volontari che vogliano mettersi a disposizione dell’associazione e quindi dei genitori in difficoltà. E il progetto Bridge, in questo, può fungere da cassa di risonanza”.

I contatti 

Il polo Bridge, che si offre come sportello di orientamento per le famiglie allo scopo di facilitare i percorsi di cura extra ospedalieri, risponde da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13, al numero 333 4925024.

Per contattare direttamente Kairos Donna, scrivere a kairosdonna.info@gmail.com o telefonare al numero 06 56556441.

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